Lo scalo di Lamezia Terme risulta inserito tra i dodici scali italiani di interesse strategico, indicati nel Piano Nazionale degli Aeroporti. Sono gli aeroporti che, a prescindere dal volume di traffico attuale, rispondono efficacemente alla domanda di trasporto aereo di ampi bacini di utenza e che sono in grado di garantire nel tempo tale funzione, per capacità delle infrastrutture e possibilità del loro potenziamento con impatti ambientali sostenibili, per i livelli di servizio offerti e grado di accessibilità, attuale e potenziale. Per il mantenimento del ruolo sono individuate condizioni particolari, coincidenti con la realizzazione di specifiche infrastrutture, ritenute essenziali per garantire capacità e livelli di servizio adeguati rispetto al traffico atteso. Gli scali strategici comprendono gli aeroporti che per volume e bacini di traffico, per livello dei collegamenti internazionali e intercontinentali, grado di accessibilità e di integrazione con le altre reti della mobilità, svolgono il ruolo di Gate Intercontinentale di ingresso al Paese.
Allo scalo di Lamezia Terme è assegnato un ruolo strategico per il trasporto aereo dell’intera Calabria, in assenza di scali concorrenti all’interno del suo bacino di traffico. Per rafforzare tale ruolo e rispondere efficacemente alla domanda di traffico, nonché per ampliare il suo bacino è necessario che siano rafforzate le connessioni con il territorio, in primo luogo quelle ferroviarie. Altresì sono necessari gli adeguamenti delle infrastrutture aeroportuali programmati, con particolare riferimento all’aerostazione passeggeri; lo scalo di Lamezia presenta delle buone potenzialità per assumere anche il ruolo di aeroporto cargo regionale.
La qualificazione di importanza strategica è stata attribuita considerando in primo luogo l’inserimento nel core network della rete transeuropea dei trasporti TEN-T e nel caso di più aeroporti core presenti nello stesso bacino, privilegiando i gate intercontinentali. Nel caso di mancanza di aeroporti core nel bacino si è scelto l’aeroporto della rete comprehensive della rete transeuropea con maggiori movimenti di traffico.
Gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria sono stati identificati, invece, di interesse nazionale, essendo in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una specializzazione degli scali e una riconoscibile vocazione degli stessi, funzionali al sistema aeroportuale del bacino di traffico da incentivare. Per l’aeroporto di Reggio Calabria, in ragione dei limiti infrastrutturali e della posizione geografica marginale rispetto al territorio calabrese, nonché della forte concorrenza dell’aeroporto di Lamezia Terme (che sarà in futuro ancora meglio collegato sia su gomma che su ferro al bacino ampio), è indicato un ruolo di servizio in risposta alla domanda di traffico locale, estesa anche alla provincia di Messina.
Per l’aeroporto di Crotone, in ragione della posizione geografica marginale rispetto al territorio calabrese, nonché della forte concorrenza dell’aeroporto di Lamezia Terme, è riservato un ruolo di servizio al traffico del sistema calabrese, ruolo che potrà essere ancora più efficace con il potenziamento delle infrastrutture e dell’accessibilità programmate. Si potrebbe inoltre, guardare attraverso questo scalo, verso i paesi dell’ Europa orientale, andando a colpire dei mercati che presentano percentuali di crescita molto interessanti.
Poiché il trasporto aereo contribuisce in modo significativo al sistema economico nazionale e regionale per il suo impatto diretto sull’economia, esso riveste un ruolo rilevante nel settore produttivo, consentendo le connessioni a lunga distanza, facilitando l’accesso ai mercati, gli investimenti interni, le esportazioni, il turismo e favorendo, in generale, una più rapida mobilità dei cittadini.
In una regione in cui il turismo dovrebbe essere settore di punta per lo sviluppo e la crescitaPer tutte queste ragioni è necessario creare delle sinergie tra i vari scali regionali in maniera tale da poter ottimizzare l’offerta aerea e rendere la nostra regione più attrattiva. Diventa allora fondamentale, in una regione dotata di straordinarie risorse e potenzialità ambientali, avere delle infrastrutture e dei servizi aerei efficienti, rendendo la Calabria una terra capace di attrarre turisti 12 mesi all'anno. In questo discorso si inserisce la proposta di legge presentata dal gruppo consiliare “Oliverio Presidente” sul turismo golfistico, che necessita di una visione di insieme da parte degli stakeholders addetti al trasporto pubblico. E’ impensabile pensare che il turista straniero venga attratto dalla Calabria se per prima cosa non si ha un modello di trasporto pubblico efficiente ed intermodale.
C’è da dire, per concludere, che per contare a livello internazionale e poter contrattare con le diverse compagnie aeree affinchè inseriscano nuove rotte sugli scali calabresi, bisogna avere almeno un bacino di 5 milioni di passeggeri annuali. Considerando i numeri che già ora fa l’aeroporto di Lamezia Terme (nel 2015 - 2.342.452 pax, fonte ASSAEOROPORTI) ed i suoi tassi di crescita previsti ed aggiungendo la quota degli aeroporti di Crotone (nel 2015 - 276.277 pax, fonte ASSAEROPORTI) e Reggio Calabria (nel 2015 - 562.747 pax, fonte ASSAEROPORTI) si verrebbe a creare un gestore abbastanza competitivo in grado di diventare attrattivo sia economicamente sia in termini di appeal. Lasciando le cose così come stanno si rischia di vedere la chiusura dello scalo crotonese, alla luce anche del “Progetto Aeroporti Bonsai”, inserito nel Piano Nazionale degli Aeroporti che prevede la chiusura di 10 scali commerciali con traffico passeggeri inferiore ai 500.000 passeggeri annui e il ridimensionamento dello scalo reggino.