TreZeta Ingegneria
  • Home
  • Chi siamo
  • Ingegnerizzami
  • Collabora con noi
  • Referenze

SUF sempre più strategico!

28/8/2015

0 Comments

 
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, ha approvato, in esame definitivo d’intesa con la Conferenza Stato–Regioni, sentita l’Agenzia del Demanio, con il parere del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti, uno schema di decreto del Presidente della Repubblica recante l’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, ai sensi dell’articolo 698 del codice della navigazione.

Il decreto individua gli aeroporti e i sistemi aeroportuali di interesse nazionale, quali nodi essenziali per l'esercizio delle competenze esclusive dello Stato, tenendo conto delle dimensioni e della tipologia del traffico, dell'ubicazione territoriale e del ruolo strategico dei medesimi, nonché di quanto previsto nei progetti europei TEN.

Il provvedimento è finalizzato allo sviluppo del settore all’interno di una governance che contemperi le esigenze della domanda di traffico nazionale e internazionale con quelle di sviluppo dei territori, di potenziamento delle infrastrutture necessarie, di utilizzo proficuo delle risorse pubbliche impiegate e di efficientamento dei servizi di navigazione aerea e degli altri servizi resi in ambito aeroportuale.
L’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, quali nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato, si pone, inoltre, in linea con la programmazione nazionale del settore nonché con la razionalizzazione delle infrastrutture aeroportuali e dei relativi servizi.

In linea con l’obiettivo di razionalizzazione del settore, il provvedimento individua dieci bacini di traffico omogeneo, secondo criteri di carattere trasportistico e territoriale. All’interno di questi, identifica 38 aeroporti di interesse nazionale, scelti sulla base di criteri riconducibili al ruolo strategico, all’ubicazione territoriale, alle dimensioni e tipologia di traffico e all’inserimento delle previsioni dei progetti europei della rete Treanseuropea dei trasporti.

Tra gli aeroporti di interesse nazionale, viene poi riconosciuta una particolare rilevanza strategica a 12 di essi, tra i quali sono stati individuati tre gate internazionali: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia.
I 12 aeroporti di  particolare rilevanza strategica sono stati individuati dando priorità:
- agli aeroporti inseriti nella rete centrale Trans-europea e tra questi, innanzitutto ai gate intercontinentali. 
- agli aeroporti inseriti nella rete globale Trans-europea con maggiori dati di traffico. 

Questa, per esteso, la classificazione individuata.
Dieci bacini di traffico nazionale con 38 aeroporti di interesse nazionale
Nei “dieci bacini di traffico nazionali” individuati, vengono indicati  “gli aeroporti di interesse nazionale”: Nord Ovest (Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo); Nord Est (Venezia, Verona, Treviso, Trieste); Centro Nord (Bologna, Pisa, Firenze, Rimini, Parma, Ancona); Centro Italia (Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara); Campania (Napoli, Salerno), Mediterraneo/Adriatico (Bari, Brindisi, Taranto); Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone); Sicilia orientale (Catania, Comiso); Sicilia occidentale (Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa); Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).

Dodici aeroporti che rivestono particolare rilevanza strategica 
Per ognuno dei dieci bacini, vengono indicati gli aeroporti “che rivestono particolare rilevanza strategica”: Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia Terme; Catania; Palermo; Cagliari.

Tre aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali
Tra questi aeroporti, tre vengono individuati come “aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali”: Roma Fiumicino, quale “primario hub internazionale”; Milano Malpensa; Venezia.
0 Comments

Ora i Piani Operativi!

22/8/2015

0 Comments

 
Il 6 agosto scorso è stato approvato il Piano per la portualità e la logistica, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Il Piano strategico nazionale della Portualità e della Logistica (PSNPL), dovrà ora essere ufficializzato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm). 
Il Piano è stato redatto in attuazione dell'articolo 29 del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n.164, Sblocca Italia. .

Il Piano individua una strategia integrata, con azioni da compiere sia nei porti sia sulla loro accessibilità al fine di potenziare il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo e negli scambi internazionali. La strategia è articolata per dieci Obiettivi strategici, declinati al loro interno in specifiche e dettagliate azioni: 
  1. Semplificazione e snellimento; 
  2. concorrenza, trasparenza e upgrading dei servizi; 
  3. miglioramento accessibilità dei collegamenti marittimi; 
  4. integrazione del sistema logistico; 
  5. miglioramento delle prestazioni infrastrutturale; 
  6. innovazione; 
  7. sostenibilità; 
  8. certezza e programmabilità delle risorse finanziarie; 
  9. coordinamento nazionale e confronto partenariale; 
  10. attualizzazione della governance del sistema.
L'attuale assetto della governance portuale è plasmato dalla legge n.84 del 1994, ed ha evidenziato, nel corso degli anni, limiti e distorsioni evidenti. Il Piano individua nella dimensione "mono-scalo" degli organi di governo dei porti uno dei fattori principali su cui intervenire, avendo tale assetto prodotto nel tempo una non efficiente allocazione delle risorse e degli investimenti, anche per l'assenza di una stringente strategia nazionale volta a sviluppare il sistema portuale italiano nel suo complesso.

In particolare il piano definisce una strategia di intervento ipotizzando l'istituzione di Autorità di Sistema Portuale (AdSP).

In prospettiva, il Piano costituirà uno dei piani di settore che andranno a confluire in un documento programmatico più ampio, plurisettoriale e plurimodale, e, segnatamente, nel Documento di Programmazione Pluriennale che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti intende redigere ed approvare entro la fine del corrente anno 2015, secondo il disposto del decreto legislativo n. 228/2011, e nella cornice del Piano Strategico Nazionale dei Trasporti e della Logistica.

Per quanto riguarda le risorse, il piano mette a sistema i fondi disponibili per la portualità e i trasporti marittimi. In particolare 700 milioni destinati dalla Ue alle Regioni del Mezzogiorno per infrastrutture portuali (Pon, Por, Fesr) cui si aggiungono 300 milioni già disponibili. Altre risorse potranno arrivare dai finanziamenti della Banca Europea e dagli investimenti legati al Piano Juncker.
0 Comments

Illuminiamoci!

12/8/2015

0 Comments

 
Via libera del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ai 100 milioni di euro dello Sblocca Italia (Dl 133/2014) per le piccole opere nei piccoli Comuni (sotto i 5mila abitanti), il cosiddetto programma "Nuovi progetti di interventi" (o Piano Campanili 2).

Ora i sindaci e gli uffici tecnici dei Comuni dovranno fare gli straordinari per rispettare il termine fissato fin dal Dm Lupi del 28 gennaio: pubblicazione del bando di gara, o almeno della delibera di giunta "a contrarre", entro il 31 agosto prossimo. Pena la revoca dei fondi.

Le regole per assegnare i 100 milioni erano state fissate con la convenzione del 5 marzo tra l'allora Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e l'Anci (associazione dei Comuni), poi ratificata dal Dm del 6 marzo 2015, n. 88. A differenza della precedente selezione del Piano Campanili, a fine 2013, che era unica su base nazionale, ora si è deciso di ripartire i fondi tra le 21 Regioni o province autonome, sulla base di un meccanismo che ha tenuto conto (facendo la media) sia della popolazione totale della regione sia di quella dei soli comuni sotto i 5mila abitanti). Fissata la quota per regione la selezione è stata poi affidata al meccanismo un po' infernale del "click day": le domande dovevano arrivare entro le ore 9:00 del 13 maggio, e ferma restando la verifica dei requisiti di legge (tra cui la progettazione già definitiva) e la documentazione richiesta, l'assegnazione dei fondi è avvenuta in base alla velocità del click.

Nei 21 elenchi allegati al Dm Delrio appena firmato è indicata l'ora di arrivo della mail, e si vede che quasi tutti i vincitori hanno orario 9:00 e pochi secondi. 

Vi starete chiedendo cosa centro lo Studio Tecnico TreZeta con tutto ciò. Ebbene il progetto redatto per conto del Comune di Marano Principato (CS) dallo Studio che ho l'onore di rappresentare è risultato tra gli ammessi a finanziamento. Avanti dunque con l'elaborazione del progetto esecutivo e la, immediata, realizzazione dell'opera programmata.
0 Comments

Non meno di 300 km/h!

12/8/2015

0 Comments

 
In un intervista sul quotidiano “La Repubblica” il ministro delle Infrastrutture e dei Tarsporti, Graziano Del Rio, è tornato sul tema caldo di questi giorni di agosto, riguardante il ritardo infrastrutturale del Sud Italia. In particolare il ministro ha specificato con i numeri l’affermazione del Presidente del Consiglio in merito alla prossima realizzazione dell’alta velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria. Il ministro Del Rio specifica che, visti i costi esorbitanti per realizzare una infrastruttura in grado di garantire ai treni una velocità di circa 300 km/h, forse sarebbe meglio realizzarne una in grado di portare l’attuale velocità fino ai 200-225 km/h. Il ministro a nostro avviso non poteva dire cosa più sbagliata. L’alta velocità in Calabria deve arrivare e deve arrivare bene, garantendo il massimo del comfort, così come nelle altre parti della nazione. Non vediamo perché la tratta Roma-Milano debba essere percorsa in meno di 3 ore con velocità di poco superiori ai 300 km/h e, invece, per compiere in treno la tratta Reggio Calabria-Roma ci debbano volere quasi il doppio del tempo con velocità medie quasi pari alla metà. In uno stato non possono esistere servizi per cittadini di serie A e cittadini di serie B. La Calabria pretende l’alta velocità e pretende soprattutto che a Reggio Calabria si arrivi con un treno in grado di percorrere la tratta con velocità e comfort adeguati ai tempi attuali.

In alternativa a tutto ció, poichè il ministro afferma che per realizzare 20 km di alta velocità sul territorio acclive della zona compresa tra salerno e scalea siano necessari 5 mld di euro, suggeriamo di prendere in seria considerazione la possibilità di collegare Reggio Calabria con l'alta velocità sfruttando la linea jonica, che sarebbe la prosecuzione della linea Napoli bari lecce taranto attualmente in fase di appalto. Tutto ció permetterebbe di collegare alcune delle zone turistiche più belle del paese ed inoltre avere un'alternativa importante per lo smistamento delle merci provenienti da Gioia Tauro.

Dopo i dati preoccupanti diffusi dallo SVIMEZ sul meridione italiano bisogna puntare decisi sul rafforzamento dei collegamenti tra porti, aeroporti, strade e ferrovie. L’attuale contratto di programma 2012-2016 tra MIT e RFI prevede la realizzazione dell’alta velocità tra Napoli e Bari e della Catania-Messina-Palermo. In ambito nazionale è stato identificato come prioritario lo sviluppo dei seguenti itinerari:
• Napoli – Bari – Lecce – Taranto;
• Salerno – Reggio Calabria;
• Messina – Catania – Palermo.
Ma mentre per le altre due tratte sono già stati sottoscritti i “Contratti Istituzionali di Sviluppo” con i lavori che inizieranno entro il 31 ottobre 2015, della tratta Salerno – Reggio Calabria non si ha nessuna notizia ufficiale. Non riusciamo a capire come sia stato possibile non includere nella programmazione nazionale la linea tirrenica calabrese, visto che rappresenta la naturale prosecuzione del Corridoio TEN-T 1 che dovrebbe collegare Berlino con Palermo. E tutto ciò è avvenuto nel silenzio del Governo e di RFI

Riguardo il Porto di Gioia Tauro, fermo restando le 10 coppie di treni che dal 10 agosto, trasporteranno merci fino all’interporto campano di Marcianise, molto si può fare trasformando lo stesso con funzionalità di tipo gateway, come dimostrato dal bando pubblicato qualche giorno fa dall’ente che gestisce la struttura portuale. Il porto, considerata anche l’apertura del raddoppio del Canale di Suez, dovrà essere in grado di smistare i container attraverso la ferrovia, in modo da far diventare Gioia Tauro il vero cuore pulsante della logistica in Italia e nel Mediterraneo. Il progetto di rilancio del porto calabrese dovrà essere inserito nei finanziamenti sbloccati che saranno utilizzati per realizzare grandi opere nel Mezzogiorno da qui a 20 mesi, così come ricordato dal ministro Del Rio. 

Nel frattempo l’Autorità Portuale di Gioia Tauro ha pubblicato il bando di gara finalizzato alla progettazione, esecuzione e gestione del “Nuovo terminal intermodale del porto di Gioia Tauro”. Si tratta di un’infrastruttura strategica che sarà complementare al transhipment e che avrà il compito di intercettare quei traffici movimentati tra l’Estremo Oriente e l’Europa, attualmente gestiti dai porti di Rotterdam ed Anversa. Con la realizzazione del Terminal, Gioia Tauro punta ad essere un varco intermodale comunitario, che andrebbe ad inserirsi nell’asse trans-europeo del corridoio Helsinki – La Valletta, come nodo di rilevanza nazionale e crocevia europeo di diverse modalità di trasporto. L’appalto rientra tra le opere previste dal Piano Operativo Triennale dell’Ente e ha un finanziamento complessivo di 40 milioni di euro. Di questi, 20 milioni di euro, sotto forma di contributo pubblico, sono a carico dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, derivanti dal PON Reti e Mobilità 2007 – 2013, mentre gli altri 20milioni di euro dovranno essere investiti dal soggetto privato. Il terminal intermodale si estenderà nel territorio compreso tra i Comuni di Gioia Tauro e di San Ferdinando. Si svilupperà, in parte, all’interno del porto, nell’area doganale in concessione al terminalista “MedCenter Terminal Container” e nella zona dell’interporto. Occuperà una superficie pari a 325 mila metri quadrati e avrà una lunghezza complessiva di nuovi binari di 3.825 metri, dei quali 2.761 metri in area terminal contenitori e di 1064 metri nel terminal intermodale. E’ previsto il raccordo ferroviario ai capannoni per consentire il carico e scarico di vagoni al suo interno e l’inserimento nei tre binari esistenti di deviatori, in modo tale da rendere indipendente l’utilizzo dei singoli binari. Si tratta di caratteristiche importanti a livello internazionale perché evidenziano le specifiche peculiarità del gateway ferroviario che risulta essere in linea con i maggiori terminal europei. L’opera dovrà essere realizzata entro 18 mesi dal verbale di consegna dei lavori ed il soggetto aggiudicatario avrà una concessione di durata trentennale. 

Con lo sguardo puntato alle previsioni future, per coglierne così le sue ricadute, il mercato potenziale di riferimento si aggira intorno a 1.028.768 teus (misura standard di volume nel trasporto dei container). 

0 Comments

Basta leggere la classifica al contrario. Ma nemmeno!

3/8/2015

0 Comments

 
Roma Ciampino tra i cinque peggiori scali secondo eDreams. Neppure un nome italiano nella World’s Top 100 Airports. Il segreto del numero uno? A Singapore ci sono docce pubbliche, cinema gratuiti, salotti per dormire e un giardino interno con più di mille farfalle.

Che lo scalo di Roma Ciampino fosse stato segnalato come tra i dieci peggiori aeroporti del mondo, non aveva destato molta sorpresa. La classifica era stata stilata da eDreams, sito di viaggi e prenotazioni. Ma se dalla classifica di eDreams il resto degli aeroporti italiani ne usciva senza infamia e senza lode, una punta di vergogna generalizzata potrà darla l’annuale report dei migliori cento aeroporti del 2015. Manco a dirlo, nella “World’s Top 100 Airports – 2015” non compare neppure uno scalo italiano. Ma vediamo un confronto tutto internazionale sui migliori scali dove atterrare o ripartire secondo utenti e giuria internazionale.

“Si trovano chiarezza, pulizia, atmosfera, organizzazione e controlli efficaci nonostante la moltitudine di viaggiatori che passano tra i suoi terminali”. Sono state 18.200 recensioni di questo tipo a far eleggere a eDreams l’aeroporto tedesco di Düsseldorf come il migliore al mondo con un punteggio di 4,52 punti su 5. I viaggiatori di eDreams, infatti, hanno espresso i propri giudizi (dando un voto da 1 a 5) su tre categorie: bar e ristoranti, sale d’attesa e shopping.

Seconda posizione per il San Francisco International Airport (SFO), seguito dallo scalo di Stoccolma-Arlanda, circa 42 chilometri a nord della capitale svedese. L’aeroporto di Stoccolma occupa anche la decima posizione nella categoria “Migliori sale d’attesa”. E dopo Germania, Stati Uniti e Svezia, nella classifica eDreams arriva l’Asia con Giappone e Singapore. Ma è solo un abbaglio, perché – con l’esclusione della Thailandia – poi gli scali prescelti nella top ten tornano ad appartenere a Europa e America.

Che gli intervistati dal motore di ricerca viaggi con sede a Barcellona soffrano di eurocentrismo o che i suoi utenti parteggino per Europa e Stati Uniti? Viene da chiederselo comparando i risultati della classifica di eDreams con quelli di ”The World Airport Awards”, il più grande sondaggio di questo genere con oltre 13 milioni di viaggiatori intervistati nel 2014 e con un meccanismo lontano da sponsorship. Nonostante una terza posizione guadagnata di nuovo dalla Germania (aeroporto di Monaco), le prime cinque posizioni vedono il primeggiare dell’Asia, con Singapore, Seoul in Corea del Sud, Hong Kong e Tokyo. Una classifica nel complesso più spostata verso gli scali asiatici che verso quelli europei, dove delle prime dieci posizioni sei appartengono a Paesi asiatici, quattro a Stati europei e nessuna a scali americani.

Primo nella top cento, l’aeroporto di Singapore Changi gestisce 5mila arrivi e partenze la settimana e sta lavorando per espandere i propri Terminal. Il suo segreto per essere il primo al mondo? Forse perché il Crowne Plaza all’interno dell’aeroporto è stato nomiato il migliore hotel aeroportuale del pianeta, ma c’è chi si ricorda di questo scalo per i suoi salotti per dormire, le docce pubbliche o i cinema gratuiti. Tra le sorprese, un giardino interno con più di mille farfalle. Non a caso gli utenti di eDreams non si sono potuti esimere dal nominarlo al numero uno nella classifica parziale su migliori “Sale d’attesa”, “Bar e ristoranti” e “Shopping”.

Certo è che per l’Italia la situazione non cambia, non comparendo in nessuna delle classifiche, se non in quella dei peggiori dieci aeroporti del mondo secondo eDreams. Ci battono solo Rio de Janeiro e Berlino (Berlin Schönefeld Airport ), seguite da Beirut e Casablanca. Ed ecco in quinta posizione nella lista degli scali da evitare l’aeroporto di Roma Ciampino (con un punteggio di 3,34 su 5), seguito da sudamericani e da dell’aeroporto londinese di Luton.
0 Comments

Problemi di traffico aereo!

3/8/2015

0 Comments

 
Il sindaco di Londra, Boris Johnosn, ha scritto una lettera, indirizzata alle principali autorità della Gran Bretagna, per avvertire che quasi la metà dei voli tra Heathrow e il resto del Regno Unito saranno persi se non verrà costruita una terza pista sull'aeroporto di Heathrow. Questo perchè la società di gestione del principale aeroporto londinese spinge per utilizzare tutti gli slot disponibili sulle rotte lunghe, che sono molto più remunerative.

Johnson utilizza i dati pubblicati dalla Commissione Aeroporti per mostrare come, nel corso degli ultimi 25 anni, le connessioni tra Heathrow e le altre destinazioni del Regno Unito si siano ridotte. E 'stato ampiamente riconosciuto che uno dei principali obiettivi per aumentare la capacità di trasporto aereo nel Regno Unito dovrebbe essere quello di fornire agli aeroporti regionali un migliore accesso all'aeroporto hub del paese in modo da fovorire i collegamenti con destinazioni a lungo raggio.

L'unica soluzione a lungo termine per aumentare il trasporto aereo della Gran Bretagna è realizzare un aeroporto hub con il potenziale per più piste di volo e con la capacità di consentire anche rotte nazionali. "E' ciò che i nostri concorrenti a livello mondiale stanno facendo, è la cosa giusta da fare, ed è ciò che deve accadere qui".

Il principale consigliere del sindaco di Londra per il trasporto aereo, Daniel Moylan, ha detto: "Qualsiasi tentativo di imporre una rete di collegamenti nazionale sponsorizzata dallo stato si troverebbe ad affrontare con chiarezza il rischio di sfide legali. Il contribuente è disposto a pagare per questo?

E' ciò che sta succedendo anche in Italia con Fiumicino. Il nostro principale hub aeroportuale risulta infatti ormai full e il suo raddoppio, di cui si discute da decenni, è oramai necessario per poter pensare di gestire un sempre più crescente traffico aereo!
0 Comments
    Picture

    Autore

    Gaetano Zupo


    "Ingegnerizzami" 
    è curato dall'
    ing. Gaetano Zupo.
     
    Raccoglie tutto quello che di meglio hanno realizzato le tecniche ingegneristiche nel Mondo. 


    Dunque articoli che ha ritenuto essere interessanti, citazioni, immagini, video, idee e pensieri.


    Se vuoi lamentarti o, ancora meglio, complimentarti, semplicemente scrivigli!
    Immagine

    Archivio

    Novembre 2020
    Settembre 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Settembre 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Aprile 2015
    Febbraio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Marzo 2014
    Gennaio 2014
    Dicembre 2013
    Novembre 2013
    Ottobre 2013
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Giugno 2013
    Aprile 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Settembre 2012
    Ottobre 2011
    Settembre 2011

    View my profile on LinkedIn

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.