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Si dovrebbe volare!

20/8/2016

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Una media di quasi nove collegamenti inaugurati ogni ventiquattro ore, nel mondo, per ciascuno dei 365 giorni del 2015. In totale: 3.141 nuove rotte operate da 359 compagnie aeree che hanno interessato 6.282 aeroporti distribuiti in 173 Paesi. I dati della aviazione civile sull’anno passato fanno impressione: perché i vettori continuano ad aggiungere voli, ad atterrare in nuovi, e qualche volta sperduti e anonimi, scali e a farsi una guerra senza esclusione di colpi. Soprattutto in Europa dove, dicono le cifre, ormai è una gara a quattro (tutte low cost): l’irlandese Ryanair, la britannica easyJet, la spagnola Vueling e l’ungherese Wizz Air. Sono proprio queste compagnie a basso costo del Vecchio Continente che, a livello mondiale, hanno aggiunto il maggior numero di nuovi collegamenti. Attirare queste, ed altre, compagnie aeree in Calabria è di fondamentale importanza per favorire la mobilità, lo sviluppo turistico e la capacità attrattiva del nostro territorio. Infatti gli aeroporti rappresentano un fattore decisivo di sviluppo economico e sociale di un territorio. Il costante sviluppo del traffico aereo che si è avuto nell’ultimo decennio e la rilevante crescita attesa per i prossimi anni esercitano pressioni sempre più intense volte da un lato all’ampliamento e alla riorganizzazione degli aeroporti esistenti e dall’altro alla realizzazione di nuovi.

E finalmente qualcosa inizia a muoversi nello sviluppo e consolidamento dei collegamenti aerei calabresi. È infatti di qualche giorno fa la notizia che la giunta regionale, su proposta del presidente Mario Oliverio, ha destinato 11 milioni di euro per la creazione di nuove rotte aeree da e per gli aeroporti calabresi. A ciò va aggiunta anche l’approvazione da parte della Commissione Europea del finanziamento per la realizzazione della nuova aerostazione dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, che a regime dovrebbe gestire 3,5 milioni di passeggeri all’anno.

Tre le conseguenze principali di queste mosse strategiche: 
1.    Impatto economico diretto: aumento dell’occupazione, del reddito e del valore aggiunto dell’intero territorio calabrese;
2.    Impatto economico indiretto: aumento delle attività a valle della filiera della gestione aeroportuale;
3.    Impatto economico indotto: impatto generato dalla presenza sul territorio di uno scalo aeroportuale.  

​L’obiettivo è quello di rilanciare l’intero sistema aeroportuale calabrese attraverso investimenti mirati all’ammodernamento e al potenziamento dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme e all’adeguamento e potenziamento degli aeroporti nazionali di Reggio Calabria e di Crotone e, conseguentemente, aumentare il grado di connettività di questi scali, perché l’impatto di uno scalo sul sistema economico di un territorio è strettamente connesso alla quantità di destinazioni che questo consente di raggiungere. La presenza sul territorio di scali aeroportuali adeguatamente dimensionati e interconnessi è in grado di produrre un beneficio significativo in termini di sviluppo turistico, aumento degli investimenti esteri e beneficio per le esportazioni di beni e servizi.
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Gioia Tauro sempre più al centro del Mondo!

20/8/2016

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​Con la mozione numero 44 del 22 ottobre 2015, sistema dei trasporti per lo sviluppo della Calabria, firmata dall'onorevole Greco, si era chiesto alla giunta regionale di impegnarsi per la rigenerazione del porto di gioia Tauro, che tra le altre cose si sarebbe dovuto trasformare, secondo le nostre idee, in un porto Gateway.

Ecco un breve stralcio della mozione:
"Con piccolo ritocchi si potrebbe far svolgere alla suddetta infrastruttura anche la funzione di gateway, cioè smistamento dei container attraverso la rete ferroviaria. Se si considera un container che parte dal nord (porto di Bremerhaven) ed uno da sud (Gioia Tauro) che vuole andare verso il territorio economico più forte del centro Europa, la zona di competizione, dove cioè i tempi di percorrenza sono uguali, è tra Verona ed il Brennero. Ad oggi però zero treni partono dal porto di Gioia Tauro per l'interporto di Verona che viene interamente rifornito da nord. In teoria un container che parte dall'Asia dovrebbe essere "costretto" a sbarcare a Gioia Tauro e percorrere la linea ferroviaria fino al centro Europa. Ma al momento, purtroppo non è così, proprio per la mancanza dell'intermodalità del porto calabrese. Gioia Tauro potrebbe diventare il naturale collegamento tra il Nord Europa e l'oceano indiano, basterebbe completare il corridoio Ten-t 1, che prevede il collegamento ferroviario tra Berlino e Palermo, consentendo l'arrivo nel porto, dei convogli merci fino a 750 m di lunghezza."

Qualcosa di concreto sembra finalmente muoversi nell'ambito delle iniziative previste per il rilancio del porto di Gioia Tauro, che tra i porti del Mediterraneo è tra quelli più importanti per collocazione geografica, infrastrutture ed efficienza. È stato infatti sottoscritto, qualche giorno fa, il contratto per la realizzazione del nuovo terminal intermodale dallo scalo. L'appalto rientra tra le opere previste dal piano operativo triennale dell'ente ed ha un finanziamento di 40 milioni di euro di cui la metà a carico di privati.

Si tratta di un'opera altamente strategica che sarà complementare alla funzione di transhipment e che avrà il compito di intercettare e smistare parte dei traffici movimentati tra l'estremo oriente e l'Europa, attualmente gestiti dai porti del Nord Europa. Il porto di Gioia Tauro costituisce oggi il più grande terminal per il transhipment Italiano e dispone di 5192 m lineari di banchine con fondali fino 18 m di profondità. Uno dei principali problemi di Gioia Tauro, è però quello di aver limitato la sua capacità generativa al transhipment , soffrendo per l'assenza di un adeguato collegamento ferroviario che permettesse lo smistamento delle merci verso gli Interporti del Nord Italia. Con la realizzazione del terminal intermodale, il porto di Gioia Tauro si candiderà al ruolo di gateway terrestre comunitario, inserendosi nell'asse trans-europeo del corridoio Helsinki-La Valletta, come nodo di rilevanza nazionale e crocevia europeo delle merci.

Questa notizia, se messa in collegamento con altre due opportunità di portata internazionale che si sono verificate ultimamente, assume una rilevanza notevole. La prima riguarda l'attivazione del Corridoio Europeo Ferroviario per il Trasporto delle Merci, che si estende dai mari del nord fino al Mediterraneo. Si tratta di una serie di azioni e servizi mirati a favorire il trasferimento del trasporto delle merci attraverso la ferrovia, decisamente più sostenibile in termini ambientali. Tutto ciò dovrà coinvolgere Gioia Tauro ed il suo gateway  ferroviario. La seconda è rappresentata dall'apertura, avvenuta la scorsa estate, del raddoppio del Canale di Suez, che nei prossimi anni innescherà un ampliamento del baricentro mondiale dei flussi di merci, unendo il Mediterraneo con il Golfo Persico e l'Asia Sud-Orientale. Il raddoppio del canale permetterà di portare la capacità media di traffico  giornaliero dalle attuali 49 navi a 97, con una riduzione dei tempi di percorrenza stimato in 6/7 ore. Intercettare questo aumento notevole di traffico è di fondamentale importanza. Anche perché dal lato infrastrutturale il porto di Gioia Tauro  possiede le caratteristiche migliori per accogliere le enormi navi in transito che necessitano di fondali particolarmente profondi che, al momento, solo Gioia Tauro possiede, a differenza degli altri porti che dovrebbero adeguarlo con lavori che richiederebbero importanti investimenti economici.

Come da ulteriore richiesta presente nella suddetta mozione, ora sarebbe importante cercare di adeguare la linea ferroviaria tirrenica affinché possa accogliere i convogli merci fino ai 750 m di lunghezza, a fronte degli attuali 550 m, e soprattutto predisporre uno studio di fattibilità per il raddoppio e l'elettrificazione della linea ferroviaria ionica che permetti il collegamento del porto di Gioia Tauro a Taranto e da qui alla linea di alta velocità già in fase di realizzazione Bari-Lecce-Taranto.
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    Autore

    Gaetano Zupo


    "Ingegnerizzami" 
    è curato dall'
    ing. Gaetano Zupo.
     
    Raccoglie tutto quello che di meglio hanno realizzato le tecniche ingegneristiche nel Mondo. 


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