TreZeta Ingegneria
  • Home
  • Chi siamo
  • Ingegnerizzami
  • Collabora con noi
  • Referenze

Con un pò di ritardo!

12/10/2016

0 Comments

 
Come tutte le grandi opere, anche il Ponte di Messina con le sue dimensioni colossali è sempre stato fonte di accesi dibattiti, di marce di protesta, di talk show televisivi. Negli ultimi mesi si sono riaccesi i riflettori su questa importante opera, strategica soprattutto per lo sviluppo ed il collegamento di due regioni che risultano, ad oggi, isolate dal resto dell’Italia. Inoltre, da quando il Ponte sullo Stretto è entrato a far parte del programma elettorale dei diversi schieramenti politici e la sua realizzazione è stata inserita tra quella delle Grandi Opere di forte interesse strategico per il paese, l’Italia è divisa in due accese fazioni, i favorevoli e i contrari alla realizzazione del Ponte di Messina. Proprio in questi giorni il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha rilanciato l’ipotesi della futura realizzazione del Ponte sullo Stretto. Una grande infrastruttura, pensata ormai da 47 anni, quando l’ANAS bandì un concorso di progettazione internazionale per realizzare un collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e la Calabria.

Il progetto definitivo prevede la realizzazione di un ponte sospeso a campata centrale unica di lunghezza pari a 3.000 metri, con un impalcato di complessivi 3.666 metri e una larghezza di 60 metri. La sezione stradale dell’impalcato è composta da tre corsie per ogni carreggiata, ciascuna di 3,75 metri, mentre la sezione ferroviaria comprende due binari con due marciapiedi laterali pedonali. Il costo dell’opera, al 30 aprile 2011 è pari a 6.350.000.000 (Fonte Corte dei Conti – Delibera n. 24/2009/G).

Il Ponte è l'anello mancante allo sviluppo economico del Sud, una concreta opportunità per far decollare finalmente l'economia meridionale e per accorciare le distanze fisiche ed economiche e le molte differenze che separano la Sicilia dal resto dell'Italia. La realizzazione del progetto permetterebbe il completamento del Corridoio TEN-T1 Berlino-Palermo e premetterebbe di far capire all’Europa che l’allargamento verso il Sud è più importante di quello finora percepito. Perché l’alternativa è quella di restare marginali e periferici rispetto alla grande aggregazione dei paesi nord europei. Il grande problema della valorizzazione ottimale dei territori meridionali deve diventare il nodo centrale sia dell’Unione Europea sia dell’Italia. In Spagna la prima linea di alta velocità è stata costruita tra Madrid e Siviglia e non verso Barcellona, proprio perché il problema della valorizzazione ottimale dei territori a ritardo di sviluppo è per quel paese una priorità. Il rischio per l’Italia è di diventare un paese marginale se non saprà ricomporre i divari e rendere tutto il suo territorio capace di produrre reddito e di essere attrattivo. 

Le zone che dall’investimento del ponte avranno maggiori vantaggi sono proprio nel Mezzogiorno e in particolare le due aree di Reggio Calabria e Messina. Ma proprio da queste aree proviene forse l’opposizione più agguerrita. In queste zone sono ancora tanti quelli dominati dalla “logica dell’altro”, cioè dall’esigenza di pensare prioritariamente agli ospedali, agli acquedotti, alle strade e a tutte le carenze esistenti. Ma la risposta a tale perplessità è la considerazione che non sono le cattedrali che non vanno costruite, ma sono i deserti che vanno bonificati. Peraltro, i soldi destinati al ponte, se non serviranno per finanziare quella che diventerà una delle grandi opere che la tecnologia moderna avrà costruito nel ventunesimo secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altro grande investimento. E certamente l’investimento non potrebbe essere destinato per portare l’acqua a Caltanissetta o Locri, per le quali opere dovrebbero bastare le risorse che i cittadini versano allo Stato con l’imposizione diretta e indiretta. C’è poi da dire che con la “logica dell’altro” si rischia di imbalsamare il Mezzogiorno a un eterno immobilismo, che non è utile a nessuno. Si dovrebbe iniziare a pensare che se si dovesse realizzare il Ponte, forse, sarà più facile avere un sistema di trasporto migliore e più efficace. Del resto la costruzione del Ponte renderà indispensabile il completamento delle attuali reti stradali e ferroviarie. L’inserimento dell’alta velocità tra Napoli e Palermo, sarebbe già di per sé, una buona ragione per la sua costruzione.
​
Per comprendere meglio le ricadute economiche e sociali che l’insediamento del Ponte sullo Stretto dovrebbe generare sulla società civile analizziamo i possibili e probabili benefici che ne potrebbero scaturire. Di seguito una sintesi delle principali motivazioni economico-sociali a supporto del progetto:
1.    Il Ponte di Messina è una maestosa opera d'arte, un monumento tecnologico che darebbe prestigio a tutta l’Italia generando un’importante attrazione turistica e vantaggiose ricadute economiche. Basti pensare che diventerebbe una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari di opere quali il Ponte Golden Gate di San Francisco, il Ponte di Akashi Kaikyō, il Ponte di Verrazzano a New York. Sarebbe un’operazione di marketing territoriale importante, in quanto aprirebbe i riflettori su un’area considerevole per popolazione e territorio. Un’area, tra l’altro, dalle enormi potenzialità, se si considera che essa comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e produzioni agricole specializzate.
2.    Costruire il ponte darà il via a tutta una serie di meccanismi virtuosi che miglioreranno nettamente lo scenario dei trasporti e dei collegamenti Sicilia-Continente, sia per quanto riguarda il trasporto su gomma sia quello su rotaia. Il Ponte di Messina sarebbe un'opera di utilità sociale, utile a rilanciare l'uso delle ferrovie in Sicilia, fatto fortemente penalizzato dalla necessità di dover smontare i treni per varcare lo Stretto con una perdita di tempo di circa 90 minuti con gravi disagi per i viaggiatori e deperimento delle merci.
3.    La realizzazione dell’opera incrementerà l’occupazione locale gravemente depressa. Infatti nei sei anni di cantiere, previsti dal cronoprogramma dei lavori del progetto definitivo approvato, saranno coinvolte direttamente e indirettamente circa 13.000 unità lavorative annue. Inoltre, se non si vuole che l’area si spopoli delle sue migliori risorse, come peraltro sta già accadendo, sono necessari massicci investimenti nella zona;
4.    La Sicilia diventerebbe più raggiungibile anche per i turisti, che eviterebbero le interminabili code per accedere ai traghetti e saranno quindi invogliati a scegliere la terra siciliana come meta delle loro vacanze. Il Ponte sullo Stretto permetterebbe un risparmio di circa 2 ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, un tempo pari circa alla tratta Roma-Bologna. Tale è il tempo che attualmente le Ferrovie dello Stato impiegano per preparare e imbarcare un treno viaggiatori per traghettarlo e per ricomporlo a destinazione (tempo calcolato dall'arrivo alla stazione di Villa S. Giovanni e la ripartenza dalla stazione di Messina). Il tempo relativo al traghettamento dei treni merci è invece superiore il più delle volte in quanto legato a differente logistica. Il Ponte inoltre rimuoverebbe un ostacolo all'alta velocità in Sicilia. L'unione dei due interventi permetterebbe con le tecnologie impiegate nel resto d'Italia di collegare Palermo a Roma in circa 6 ore.
5.    L'inquinamento marino e ambientale prodotto dai molti traghetti che attraversano lo Stretto di Messina si annullerebbe con la costruzione del Ponte. 
0 Comments

Aeroporti Calabresi!

12/10/2016

0 Comments

 
Sono quattro le aziende che hanno presentato offerta per la gestione degli scali aeroportuali di Crotone e Reggio Calabria. La più titolata, anche alla luce dei requisiti richiesti dal bando, è quella del gruppo S.A.Cal. che già gestisce l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Il punto di forza della sua offerta è rappresentato dalla possibilità di creare un unico soggetto gestore per tutti gli scali calabresi, il che permetterebbe di realizzare delle economie di scala e razionalizzare l’offerta di trasporto aereo calabrese mettendo a sistema i tre scali. 

Lo scalo di Lamezia Terme risulta inserito tra i dodici scali italiani di interesse strategico, indicati nel Piano Nazionale degli Aeroporti. Sono gli aeroporti che, a prescindere dal volume di traffico attuale, rispondono efficacemente alla domanda di trasporto aereo di ampi bacini di utenza e che sono in grado di garantire nel tempo tale funzione, per capacità delle infrastrutture e possibilità del loro potenziamento con impatti ambientali sostenibili, per i livelli di servizio offerti e grado di accessibilità, attuale e potenziale. Per il mantenimento del ruolo sono individuate condizioni particolari, coincidenti con la realizzazione di specifiche infrastrutture, ritenute essenziali per garantire capacità e livelli di servizio adeguati rispetto al traffico atteso. Gli scali strategici comprendono gli aeroporti che per volume e bacini di traffico, per livello dei collegamenti internazionali e intercontinentali, grado di accessibilità e di integrazione con le altre reti della mobilità, svolgono il ruolo di Gate Intercontinentale di ingresso al Paese. 

Allo scalo di Lamezia Terme è assegnato un ruolo strategico per il trasporto aereo dell’intera Calabria, in assenza di scali concorrenti all’interno del suo bacino di traffico. Per rafforzare tale ruolo e rispondere efficacemente alla domanda di traffico, nonché per ampliare il suo bacino è necessario che siano rafforzate le connessioni con il territorio, in primo luogo quelle ferroviarie. Altresì sono necessari gli adeguamenti delle infrastrutture aeroportuali programmati, con particolare riferimento all’aerostazione passeggeri; lo scalo di Lamezia presenta delle buone potenzialità per assumere anche il ruolo di aeroporto cargo regionale.

La qualificazione di importanza strategica è stata attribuita considerando in primo luogo l’inserimento nel core network della rete transeuropea dei trasporti TEN-T e nel caso di più aeroporti core presenti nello stesso bacino, privilegiando i gate intercontinentali. Nel caso di mancanza di aeroporti core nel bacino si è scelto l’aeroporto della rete comprehensive della rete transeuropea con maggiori movimenti di traffico.

Gli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria sono stati identificati, invece, di interesse nazionale, essendo in grado di esercitare  un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una specializzazione degli scali e una riconoscibile vocazione degli stessi, funzionali al sistema aeroportuale del bacino di traffico da incentivare. Per l’aeroporto di Reggio Calabria, in ragione dei limiti infrastrutturali e della posizione geografica marginale rispetto al territorio calabrese, nonché della forte concorrenza dell’aeroporto di Lamezia Terme (che sarà in futuro ancora meglio collegato sia su gomma che su ferro al bacino ampio), è indicato un ruolo di servizio in risposta alla domanda di traffico locale, estesa anche alla provincia di Messina.

Per l’aeroporto di Crotone, in ragione della posizione geografica marginale rispetto al territorio calabrese, nonché della forte concorrenza dell’aeroporto di Lamezia Terme, è riservato un ruolo di servizio al traffico del sistema calabrese, ruolo che potrà essere ancora più efficace con il potenziamento delle infrastrutture e dell’accessibilità programmate. Si potrebbe inoltre, guardare attraverso questo scalo, verso i paesi dell’ Europa orientale, andando a colpire dei mercati che presentano percentuali di crescita molto interessanti. 
Poiché il trasporto aereo contribuisce in modo significativo al sistema economico nazionale e regionale per il suo impatto diretto sull’economia, esso riveste un ruolo rilevante nel settore produttivo, consentendo le connessioni a lunga distanza, facilitando l’accesso ai mercati, gli investimenti interni, le esportazioni, il turismo e favorendo, in generale, una più rapida mobilità dei cittadini.

In una regione in cui il turismo dovrebbe essere settore di punta per lo sviluppo e la crescitaPer tutte queste ragioni è necessario creare delle sinergie tra i vari scali regionali in maniera tale da poter ottimizzare l’offerta aerea e rendere la nostra regione più attrattiva. Diventa allora fondamentale, in una regione dotata di straordinarie risorse e potenzialità ambientali, avere delle infrastrutture e dei servizi aerei efficienti, rendendo la Calabria una terra capace di attrarre turisti 12 mesi all'anno. In questo discorso si inserisce la proposta di legge presentata dal gruppo consiliare “Oliverio Presidente” sul turismo golfistico, che necessita di una visione di insieme da parte degli stakeholders addetti al trasporto pubblico. E’ impensabile pensare che il turista straniero venga attratto dalla Calabria se per prima cosa non si ha un modello di trasporto pubblico efficiente ed intermodale.

C’è da dire, per concludere, che per contare a livello internazionale e poter contrattare con le diverse compagnie aeree affinchè inseriscano nuove rotte sugli scali calabresi, bisogna avere almeno un bacino di 5 milioni di passeggeri annuali. Considerando i numeri che già ora fa l’aeroporto di Lamezia Terme (nel 2015 - 2.342.452 pax, fonte ASSAEOROPORTI) ed i suoi tassi di crescita previsti ed aggiungendo la quota degli aeroporti di Crotone (nel 2015 - 276.277 pax, fonte ASSAEROPORTI)  e Reggio Calabria (nel 2015 - 562.747 pax, fonte ASSAEROPORTI) si verrebbe a creare un gestore abbastanza competitivo in grado di diventare attrattivo sia economicamente sia in termini di appeal. Lasciando le cose così come stanno si rischia di vedere la chiusura dello scalo crotonese, alla luce anche del “Progetto Aeroporti Bonsai”, inserito nel Piano Nazionale degli Aeroporti che prevede la chiusura di 10 scali commerciali con traffico passeggeri inferiore ai 500.000 passeggeri annui e il ridimensionamento dello scalo reggino.
0 Comments

Quando il meglio non è mai abbastanza!

4/10/2016

0 Comments

 
Foto
Questo nel ritaglio a fianco è uno degli aeroporti più importanti dell'Asia, l'Incheon International Airport.

L'aeroporto serve la città di Seoul che con i suoi 11 milioni di abitanti è una delle megalopoli più importanti di quella parte del mondo. Riesce a soddisfare i bisogni dei viaggiatori di una delle più emergenti economie del mondo. E' posizionato vicino alla città che gli dà il nome e a 70 km da Seoul, su una discarica di terreno, realizzata per connettere due isole.

Attualmente è al nono posto mondiale tra gli aeroporti più utilizzati ed il suo interno è straordinariamente arioso e ben illuminato dalla luce naturale che filtra attraverso le enormi pareti di vetro.

L'aeroporto al suo interno ospita un campo da golf, una spa, decine di suite private, un casino, dei giardini coperti e un museo della cultura koreana.

0 Comments
    Picture

    Autore

    Gaetano Zupo


    "Ingegnerizzami" 
    è curato dall'
    ing. Gaetano Zupo.
     
    Raccoglie tutto quello che di meglio hanno realizzato le tecniche ingegneristiche nel Mondo. 


    Dunque articoli che ha ritenuto essere interessanti, citazioni, immagini, video, idee e pensieri.


    Se vuoi lamentarti o, ancora meglio, complimentarti, semplicemente scrivigli!
    Immagine

    Archivio

    Novembre 2020
    Settembre 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Settembre 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Aprile 2015
    Febbraio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Marzo 2014
    Gennaio 2014
    Dicembre 2013
    Novembre 2013
    Ottobre 2013
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Giugno 2013
    Aprile 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Settembre 2012
    Ottobre 2011
    Settembre 2011

    View my profile on LinkedIn

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.