"Con l’aiuto della scienza ha il fascino di trasformare un pensiero in linee di un progetto per realizzarlo poi in pietra o metallo o energia. Quindi creare lavoro e case per gli uomini elevando il tenore di vita e aggiungendone conforto. Niente trivelle, a meno che lo Ionio settentrionale non si riveli un ricco giacimento di petrolio.
Questa è la versione ufficiale della Shell Italia incaricata di realizzare il sondaggio dei fondali marini al largo della Puglia, con l’obiettivo di cercare tracce di oro nero. Una nave percorrerà la costa propagando onde acustiche che saranno registrate e poi digitalizzate. Nei sei mesi successivi all’indagine, i tecnici analizzeranno le registrazioni e capiranno, dalla struttura geologica delle rocce, se vi siano punti che potrebbero contenere giacimenti di idrocarburi. C’è una buona probabilità che lo Ionio settentrionale contenga giacimenti di idrocarburi, anche se affinché si possa iniziare con le trivellazioni, la quantità di petrolio e gas naturale dovrà essere considerevole. Naturalmente contro la decisione della Shell si sono uniti tutti gli amministratori dei vari enti interessati, con a capo il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. A loro avviso queste indagini e le successive perforazioni porterebbero un danno incalcolabile all’ambiente marino e di conseguenza allo sviluppo turistico della regione. Come dargli torto, ma c’è da dire che se l’Italia non si adegua al passo dei tempi resterà sempre indietro. L’impatto ambientale è certamente un aspetto importantissimo quando si tratta di grandi opere, ma c’è una commissione specifica al Ministero dell’Ambiente che si occupa dei casi e se il loro parere è favorevole bisogna andare avanti. Ad eseguire i lavori di riqualificazione di piazza Bilotti sarà l’Associazione temporanea d’imprese composta da Barbieri costruzioni S.r.l., Cittadini S.r.l., No problem parking S.p.A., Sigea costruzioni S.p.A. Unica ad aver partecipato alla gara, l’Ati ha ottenuto ieri l’aggiudicazione da parte della Commissione presieduta dal dirigente ingegnere Carlo Pecoraro.
Perseguito negli anni da diverse Amministrazioni, l’obiettivo del rifacimento della centralissima piazza si concretizzerà, dunque, con il Sindaco Mario Occhiuto, che centra così il primo grande progetto pensato per rendere la città più bella e fruibile. L’appalto prevede la riqualificazione non solo di piazza Bilotti, ma anche delle strade limitrofe e la valorizzazione culturale del luogo quale polo del Museo all’Aperto Bilotti e sede di un Museo virtuale. A livello strada sarà realizzata una suggestiva area riservata ai pedoni, mentre il primo livello sotto strada ospiterà laboratori artistici e spazi espositivi, e in parte parcheggi. Il secondo livello sotto strada sarà adibito a parcheggio sotterraneo con 306 posti auto. Sinceramente, conoscendo la tradizionale carenza di parcheggi in quel di Cosenza, si sarebbe dovuto osare di più, prevedendo un numero superiore di posti auto a discapito delle aree che andranno ad ospitare il Museo Virtuale. L’opera costerà circa 16 milioni, dei quali 11 già disponibili da fondi comunitari mentre il resto sarà a carico dell’aggiudicataria, che in cambio avrà il diritto di gestire la struttura dei parcheggi e il Museo virtuale per 26 anni. Un modo intelligente di fare un’opera pubblica in un periodo di crisi fortissima. Nell’offerta è già inoltre prevista la tariffa oraria prevista per il parcheggio, fissata ad un euro e venti centesimi. La vera battaglia ora sarà quella di riuscire a far concludere i lavori nel tempo previsto dal Capitolato Speciale d’Appalto, previsto in 540 giorni dall’apertura del cantiere. Rispettare questi termini sarà fondamentale per evitare un ingolfamento del traffico nella zona centrale di Cosenza, che fino alla consegna dei lavori pederà i parcheggi dell’attuale piazzale. Sta per arrivare la fine degli incentivi sul settore del fotovoltaico in Italia ed ora ci sarà la vera prova di forza per capire quanto sia vantaggioso continuare ad installare un impianto per la produzione di energia verde, puntando esclusivamente sul risparmio che si otterrebbe in bolletta.
Una volta terminati gli incentivi i cittadini inizeranno a capire (lo spero!) che l’energia fotovoltaica è la vera alternativa alle fonti fossili. Il Sole è una fonte praticamente inesauribile da qui a 5 miliardi di anni, motivo per cui bisogna puntare decisamente sul suo sfruttamento. Il sogno dell’Italia deve essere un impianto fotovoltaico su ogni edificio! Lo Studio Tecnico di Ingegneria Civile "TreZeta" partecipa al bando di gara per la progettazione definitiva, esecutiva ed esecuzione dei lavori di collettamento della rete fognaria al nuovo depuratore del comune di Cardinale in provincia di Catanzaro.L'intervento prevede la realizzazione dei seguenti interventi:
• Costruzione di una nuova infrastruttura fognaria a caduta; • Realizzazione di impianti di sollevamento; • Costruzione di una nuova infrastruttura fognaria a pressione; • Lavori diversi e complementari attinenti alle predette opere. Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha inviato ieri al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) il piano strategico sulla difesa del territorio dai rischi idrogeologici.
Le principali priorità del piano possono essere riassunte nel divieto di abitare nelle zone ad altissimo rischio di alluvione, nei lavori di manutenzione dei corsi d’acqua e di difesa dei centri abitati, nel recupero dei terreni abbandonati, nella difesa dei boschi, nella protezione delle coste e delle lagune esposte all’innalzamento del mare, nell’assicurazione obbligatoria per le costruzioni nelle zone a rischio di inondazione e nella riattivazione dei Bacini idrografici. Queste misure sembrano un copia-incolla delle precedenti normative e non introducono nulla di nuovo. Il vero problema è il controllo del territorio, si deve dar forza alle amministrazioni comunali di poter definire delle zone in cui è vietato costruire, abitare, lavorare perché a rischio idrogeologico. La cosa che comunque fa più paura è la nuova “tassa” camufatta da assicurazione obbligatoria sugli edifici che ricadino nelle zone a rischio. Partendo dal presupposto che non esiste il concetto del rischio pari a zero, buona parte del nostro territorio comunale è a rischio idrogeologico, il che vuol dire che buona parte della nostra popolazione dovrà munirsi di questa assicurazione obbligatoria contro gli eventi climatici catastrofici. Concludo dicendo che una parte delle risorse per il riassetto idrogeologico dell’Italia sarà ricavata innalzando ulteriormente le accise sui carburanti! Portando come esempio il terremoto in Emilia dello scorso maggio, avvenuto in un territorio classificato in zona 3, si può facilmente dedurre come in Italia non esista una parte del territorio in cui ci sia rischio terremoto pari a zero.
Controllare e mettere in sicurezza gli edifici pubblici di interesse strategico, costruiti quasi tutti tra il secondo dopoguerra e gli anni 70, è necessario, ma i soldi per farlo non ci sono. Controllare un edificio costa da qualche migliaio di euro a diverse decine. Metterli in sicurezza molto di più: qualche centinaio di migliaia di euro, spesso senza arrivare a un risultato soddisfacente al 100%. E oltre alle questioni sismiche oggi entrano in gioco anche altre esigenze: ridurre gli sprechi di energia, e quindi i costi di gestione e l’impatto ambientale; ammodernare gli spazi interni rendendoli compatibili con esigenze didattiche contemporanee. Rinnovare il patrimonio edilizio è necessario, ma i soldi per farlo non ci sono. E in tempi di crisi, gli investimenti da parte degli enti locali sono sempre più difficili. E’ una situazione drammatica che ha bisogno di un intervento deciso dello Stato, che ha il dovere di proteggere i suoi cittadini da eventi che potrebbero essere catastrofici! La nuova Strategia Energetica Nazionale, in fase di ultimazione al Ministero dello Sviluppo Economico, indica come una delle priorità del Paese il raddoppio della produzione di idrocarburi, da raggiungere anche abbattendo gli ostacoli normativi che impediscono alle compagnie petrolifere di fare ricerca ed effettuare perforazioni ovunque ritengano esistano giacimenti di gas e greggio.
E questo potrebbe portare un incremento dell’attività sismica del nostro paese. Uno studio dell’Università di Napoli afferma che destabilizzare i territorio italiano con l’estrazione o l’introduzione di fluidi, potrebbe scatenare eventi sismici. In Emilia il rilascio dell’energia tettonica accumulata nel tempo potrebbe essere stato favorito dalle attività estrattive che per oltre 50 anni sono state realizzate nell’area dell’epicentro. Un fenomeno simile potrebbe interessare anche la Val d’Agri, il maggior centro di estrazione petrolifera in Italia, una zona sismica dove l’ultimo grande terremoto risale a 150 anni fa. Insomma lo sciame sismico degli ultimi anni potrebbe avere una spiegazione fisica e antropologica! Nell'ambito del campionato amatoriale di calcio ad 8 cosentino, denominato Mundial8, lo Studio Tecnico di Ingegneria Civile "TreZeta" è lieto di annunciare l'accordo raggiunto per la sponsorizzazione della Associazione Sportiva Dilettantistica "Marano".
Seguiamo con calore l'andamento della squadra, attualmente prima in classifica |
AutoreGaetano Zupo "Ingegnerizzami" è curato dall' ing. Gaetano Zupo. Raccoglie tutto quello che di meglio hanno realizzato le tecniche ingegneristiche nel Mondo. Dunque articoli che ha ritenuto essere interessanti, citazioni, immagini, video, idee e pensieri. Se vuoi lamentarti o, ancora meglio, complimentarti, semplicemente scrivigli! Archivio
Novembre 2020
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