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Consolidiamoci il futuro!

12/7/2013

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Negli ultimi decenni del secolo scorso, si tendeva a consolidare gli edifici danneggiati dalle scosse sismiche; nel secolo presente, si è affermata la tendenza a ricostruire. Ciò in base alle seguenti considerazioni:
- il pietrame delle antiche murature trasmette il calore in misura notevolmente maggiore delle murature in laterizio;
- poichè gli sforzi sismici sono proporzionali al peso delle strutture, con i moderni materiali si possono ottenere strutture più leggere e minori sezioni portanti;
- nella ricostruzione, usando materiali più robusti, si possono allargare gli spazi interni.

Con la demolizione e successiva ricostruzione si possono ottenere ambienti migliori e ciò incrementa la preferibilità verso questo tipo di soluzione.

Per valutare la convenienza tecnica del consolidamento degli edifici murari ha grande importanza la resistenza delle murature esistenti. Questa deve essere considerata anche in relazione all’altezza di piano della loro posizione. Possono capitare casi per i quali sembri indispensabile soltanto la demolizione ed il rifacimento del secondo piano, mentre per i piani sottostanti può essere sufficiente il consolidamento.

Per gli edifici in cemento armato, essendo ad un livello di modernità superiore a quello degli edifici in muratura, bisogna suddividerli in relazione ai danneggiamenti causati dalle scosse sismiche. La gravità di danneggiamento è maggiore se è accompagnata dai difetti costruttivi sotto elencati:
- staffe insufficienti sia nei pilastri che nelle travi;
- resistenza a rottura del calcestruzzo inferiore a 90 kg/cmq;
- nelle costruzioni degli anni ‘65/’75 è quasi sempre presente il difetto degli acciai lisci;
- le sollecitazioni indotte dal sisma possono aver prodotto, nelle travi, il distacco di parte delle armature longitudinali dal calcestruzzo circostante.

Se in assenza di difetti costruttivi il consolidamento può costare circa il cinquanta per cento rispetto al costo dell’edificio nuovo, la presenza di difetti costruttivi eleva il costo del consolidamento fino ad una percentuale del 80/90% del costo del nuovo, ed in qualche caso, anche su valori maggiori.

In conclusione, per gli edifici in muratura, si deve accertare se esistano dei vincoli al mantenimento preciso dell’estetica dell’edificio. Se questi esistono, si deve  consolidare secondo le tecniche note, anche se, talvolta, con spese un poco maggiori rispetto alla ricostruzione. Per gli edifici con struttura in cemento armato è necessario accertare, preliminarmente alla progettazione, le esigenze estetiche richieste nella zona e provvedere a proporre soluzioni che possano essere considerate in primo luogo soddisfacenti, al fine anche della loro approvazione, ed anche durevoli per almeno 80 - 100 anni.

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    Autore

    Gaetano Zupo


    "Ingegnerizzami" 
    è curato dall'
    ing. Gaetano Zupo.
     
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