Gli interventi ammessi a finanziamento devono riguardare edifici che per oltre due terzi dei millesimi di proprietà delle unità immobiliari siano destinati a residenza stabile e continuativa di nuclei familiari, oppure all’esercizio continuativo di arte o professione.
Le tipologie di intervento ammesse a finanziamento sono le seguenti:
- interventi di rafforzamento locale;
- interventi di miglioramento sismico;
- interventi di demolizione e ricostruzione.
Non sono concessi contributi per gli edifici che ricadono in aree a rischio idrogeologico in zona R4, che si trovino allo stato di rudere, che siano stati realizzati e/o ristrutturati dopo il 1984.
Il bando risulta, a mio avviso, abbastanza trasparente. Infatti la graduatoria sarà redatta sulla base di un punteggio che uscirà fuori da una formula matematica in cui entreranno in gioco diversi fattori tra cui l’epoca di realizzazione, il numero medio di occupanti, l’importo del contributo richiesto ed il valore dell’accelerazione di picco al suolo. C’è da dire, però, che nelle annualità precedenti quasi tutti gli interventi posizionati in graduatoria utile sono stati esclusi per incongruenze varie. E’ qui che si gioca infatti un ruolo importante e decisivo dell’intero programma di finanziamento regionale. I responsabili dei comuni sono tenuti a controllare le domande e verificare se i valori inseriti rispecchiano la realtà o meno.