E questo potrebbe portare un incremento dell’attività sismica del nostro paese. Uno studio dell’Università di Napoli afferma che destabilizzare i territorio italiano con l’estrazione o l’introduzione di fluidi, potrebbe scatenare eventi sismici.
In Emilia il rilascio dell’energia tettonica accumulata nel tempo potrebbe essere stato favorito dalle attività estrattive che per oltre 50 anni sono state realizzate nell’area dell’epicentro. Un fenomeno simile potrebbe interessare anche la Val d’Agri, il maggior centro di estrazione petrolifera in Italia, una zona sismica dove l’ultimo grande terremoto risale a 150 anni fa.
Insomma lo sciame sismico degli ultimi anni potrebbe avere una spiegazione fisica e antropologica!