Il nodo portuale di Gioia Tauro è il primo porto italiano nelle attività di transhipment di merci containerizzate ed uno dei più importanti hub del traffico container nel bacino del Mediterraneo.
Il porto di Gioia Tauro è stato progettato negli anni ’60 come porto industriale e ha subito una riconversione funzionale da porto industriale a polo funzionale.
Il porto è operativo dal 1995 e la sua attività si è sviluppata a ritmo elevato, assegnando allo scalo, in breve tempo, il ruolo leader nel Mediterraneo nel settore del transhipment. Dai 16.034 TEUs movimentati nel 1995, si è passati, dopo soli 3 anni, ad oltre 2 milioni di TEUs, sino a superare nel 2008 i 3,4 milioni di TEUs. Dal 2008 in poi, il porto di Gioia Tauro ha evidenziato segnali di perdita di competitività, dovuti sia all’apertura di nuovi porti che presentano vantaggi logistici superiori, sia ad una serie di altri fenomeni legati a fattori economici e sociali.
Il maggior punto di forza del porto di Gioia Tauro è rappresentato dalla sua localizzazione baricentrica rispetto alle rotte intercontinentali che solcano il bacino del Mediterraneo, ma elementi strategici sono anche:
• l’idonea dotazione infrastrutturale e le buone caratteristiche fisiche (fondali profondi, banchine rettilinee, ampi piazzali di stoccaggio a ridosso delle banchine, ecc.) che permettono di accogliere le navi transoceaniche in transito nel Mediterraneo e collegare lo scalo attraverso una fitta rete feeder a più di 50 porti mediterranei;
• la sua collocazione sul territorio continentale, che consente un collegamento diretto con la rete infrastrutturale terrestre europea.
Ad oggi Gioia Tauro è un porto di transhipment, questo vuole dire che i container arrivano con grosse navi da altri continenti e ripartono verso porti più vicini con navi più piccole, funzione, questa, fondamentale vista la ormai prossima apertura dell’ampliamento del Canale di Suez, prevista per il 6 agosto.
Ma non è questa l’unica via possibile di utilizzare l’infrastruttura. Con piccoli ritocchi si potrebbe far svolgere alla suddetta infrastruttura anche la funzione di gateway, cioè smistamento dei container attraverso la rete ferroviaria. Se si considera un container che parte da Nord (porto di Bremerhaven) ed uno da sud (Gioia Tauro) che vuole andare verso il territorio economico più forte del centro Europa, la zona di competizione (dove cioè i tempi di percorrenza sono uguali) è tra Verona ed il Brennero. Ad oggi però zero treni partono da Gioia per l’interporto di Verona che viene interamente rifornito da nord. In teoria un container che parte dall’Asia dovrebbe essere “costretto” a sbarcare a Gioia e percorrere la linea ferroviaria fino al centro europa. Ma al momento, purtroppo non è così, proprio per la mancanza della intermodalità del porto calabrese. Gioia Tauro potrebbe diventare il naturale collegamento tra il Nord Europa e l’Oceano Indiano, basterebbe completare il corridoio TEN-T 1, che prevede il collegamento ferroviario tra Berlino e Palermo, consentendo l’arrivo nel porto, dei convogli merci fino a 750 m di lunghezza