
Le fonti energetiche rinnovabili possono definirsi come quelle risorse del patrimonio naturale che hanno la capacità di rigenerarsi in un tempo minore rispetto a quello in cui vengono consumate.
La madre di tutte le fonti rinnovabili è il sole, che tuttavia risulta difficile da catturare perchè dispersa e diffusa. L’energia solare può essere sfruttata attraverso i pannelli solari per la produzione di acqua calda e attraverso i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.
Anche la forza del vento può essere sfruttata attraverso impianti eolici per generare energia elettrica; questa fonte però ha l’inconveniente di essere instabile in quanto dipende dall’intensità del vento.
Analogamente, dall’energia meccanica dell’acqua è possibile ricavare energia elettrica: i grandi impianti idroellettrici coprono attualmente l’11% della domanda a livello nazionale.
Di grande importanza il contributo che possono dare anche le biomasse per la produzione di energia elettrica e termica. Si definisce biomassa tutto ciò che ha matrice organica con l’esclusione delle plastiche e dei materiali fossili.
Se si considera, da un lato, l’aumento della popolazione mondiale e, dall’altro, la continua diminuzione delle risorse naturali disponibili, le fonti rinnovabili rivestono un ruolo chiave nella misura in cui consentono un’adeguata diversificazione nell’approvvigionamento energetico.